Nella prima metà del 2020, sulla base di un progetto europeo, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, nella persona del referente Prof. Zamboni, ci ha coinvolti, vista l’esperienza maturata con i sistemi 3D, per l’avviamento di un Laboratorio di Biostampa in 3D, con la finalità di effettuare ricerca sull’utilizzo della prototipazione rapida in ambito medicale, nelle specialità di chirurgia vascolare, ortopedica e neurochirurgia.
Nell’ambito del Laboratorio, nel 2021, si è aperta la possibilità, su sollecitazoine dei reparti di Neurochirurgia, di utilizzare i dati forniti dalla TC, opportunamente processati ed elaborati, per costruire un modello personalizzato dell’area mancante della teca cranica, ovvero la realizzazione dello stampo per riprodurlo. Da quest’idea è nato un progetto di ricerca, inizialmente promosso dalla prof.ssa Scerrati dell'Università di Ferrara, che ci ha visti coinvolti nella parte realizzativa di processazione di dati e costruzione dello stampo in silicone che, grazie alle sue intrinseche proprietà, può essere sterilizzato in autoclave senza che subisca alcun danno o deterioramento, per la finalità cui è preposto. Tale stampo viene utilizzato in sala operatoria direttamente dal chirurgo che cola al suo interno la resina che ritiene più idonea e rispondente ai bisogni del paziente da trattare. Il progetto prevedeva la realizzazione di 4 modelli, in realtà nel corso di 2 anni di modelli ne sono stati realizzati 16, con eccellenti risultati da parte dei pazienti, in termini di qualità di vita, e da parte dello staff chirurgico nelle procedure di messa in opera del manufatto su misura. La ricerca si è conclusa, e l’attività svolta è stata premiata a livello regionale nel corso del 2022 da Art-ER in collaborazione con la regione Emilia-Romagna, e nell’anno in corso è mat uno spin-off dedicato in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria, che annovera al suo interno delle figure sanitarie di provenienza. La richiesta di accreditamento della neo costituita LP Tech è stata approvata. I risultati conseguiti nel progetto di ricerca svolto hanno dato corso ad iniziative brevettuali congiunte con l’azienda, peraltro ancora in corso di deposito in Italia, vista la particolarità delle soluzioni trovate.